Ritorna, dopo 20 anni, il Premio Prezzolini a Firenze e lo fa con una cerimonia nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, in programma domani, 8 ottobre alle 10, promossa dalla Fondazione Biblioteche Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Fondazione CR Firenze e Intesa Sanpaolo.  A ricevere il premio di questa edizione 2024 saranno l’ambasciatore e storico Maurizio Serra, membro dell’Académie française e Paolo Pagliai noto artigiano argentiere fiorentino. Nella nuova edizione del Premio è previsto anche il premio “Testimone del Tempo”, che quest’anno è assegnato a Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO Intesa Sanpaolo.

Storico, scrittore e diplomatico, Maurizio Serra – figlio dello storico Enrico, uno dei padri della storia dei trattati e delle rela- zioni internazionali – è nato a Londra nel 1955 e si è laureato a Roma nel 1977 in Scienze Politiche con Renzo De Felice, da lui sempre considerato maestro e punto di riferimento. Entrato in diplomazia nel 1978 ha percorso tutti i gradini della carriera pre- stando servizio in molte sedi estere. È stato Console Aggiunto a Berlino dal 1981 al 1984 e successivamente Primo Segretario a Mosca ai tempi dell’Unione Sovietica dal 1984 al 1986. È stato Consigliere presso l’Ambasciata d’Italia a Londra ed ha rico- perto l’incarico di Direttore esecutivo ag- giunto per l’Italia presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo dal 1991 al 1996. Ha diretto l’Istituto diplomatico «Mario Toscano» del Ministero degli Affari esteri dal 2000 al 2008, dando un forte im- pulso alla formazione dei diplomatici e del personale del Ministero. Nel 2010 è stato nominato ambasciatore all’UNESCO a Pa- rigi e ha concluso la carriera come ambascia- tore all’ONU a Ginevra.

Ha insegnato Storia delle relazioni interna- zionali alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli (Luiss) di Roma. È autore di numerosi saggi ed articoli. Tra i suoi libri, spiccano le biografie degli scrittori Curzio Malaparte, per il quale ha vinto il Premio Goncourt per la biografia, Italo Svevo, Gabriele D’Annunzio e Benito Mussolini. Nel 2008, con il volume Fratelli Separati. Drieu-Aragon-Malraux, ha vinto il XLI Premio Acqui Storia. Tra i suoi volumi più noti vi sono la trilogia – L’esteta armato (1990); La ferita della modernità (1992); Al di là della decadenza (1994) – dedicata agli intellettuali europei durante le crisi della pri- ma metà del Novecento, e lo studio su La Francia di Vichy. Una cultura dell’autorità (2011) lavoro di storia intellettuale, e non soltanto politica, su un momento partico- larmente travagliato e controverso delle vi- cende francesi. Insieme con François Fejtö, ha pubblicato il volume Il passeggero del secolo (2001), che offre un suggestivo scorcio delle tragedie, degli splendori e delle svolte del Novecento, dalla belle époque al crollo del muro di Berlino. Studioso di storia della cul- tura e di storia delle relazioni internazionali si è anche cimentato con la narrativa con il volume Amori diplomatici (2021).Nel 2018 ha ricevuto il Prix Fondation Prince Pierre de Monaco per l’insieme della sua opera.

Il 9 gennaio 2020 Maurizio Serra viene eletto all’Académie française. È il primo italiano a ricoprire la prestigiosa carica a vita dell’isti- tuzione culturale di Parigi. Siede nel 13° scranno, contraddistinto come F13 (fauteuil 13), prendendo il posto precedentemente occupato da Simone Veil, che divenne Im- mortelle nel 2008. Nel 2022 gli è stata con- ferita la Laurea magistrale honoris causa in Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Torino.

Paolo Pagliai nasce a Firenze nel 1934 e si forma presso l’Istituto degli Artigia- nelli di via de’ Serragli, per poi seguire un quadriennio di apprendistato nell’opificio dell’orefice Mazzoni di via Romana. In que- sto percorso segue, come da tradizione, le orme del padre Orlando, che aveva com- piuto l’apprendistato presso l’orefice Virgi- lio Mazzoli di Borgo San Iacopo, per poi collaborare dal 1931 con Rogai, con sede nella stessa strada. Soltanto nel secondo do- poguerra Orlando Pagliai scelse di mettersi in proprio, aprendo nel gennaio 1947 il suo primo laboratorio di fabbricazione di ar- genterie in Costa San Giorgio.

Due anni dopo anche il figlio Paolo entra in quella bottega, iniziando ad apprendere le antiche tecniche di lavorazione dei maestri argentieri. Negli anni della ricostruzione co- minciarono ad arrivare in gran numero le commissioni di lavoro da parte di importanti istituti religiosi per la realizzazione di calici, ostensori, pissidi che padre e figlio eseguono in modo originale, sia seguendo il gusto del- l’epoca sia rifacendosi a stilemi classici, con una predilezione per lo stile gotico.

Nel 1962 la bottega di Orlando e Paolo si trasferisce in piazza de’ Rossi, una sede più visibile rispetto al centro città, che diventa presto un riferimento abituale per una clien- tela esigente e avvezza a pretendere un’ese- cuzione molto accurata dei lavori di argen- teria. Gli anni Sessanta segnano anche l’inizio della collaborazione con Giovan Battista

Giorgini, noto per essere stato l’organizzatore della prime sfilate di moda nella Sala Bianca di Pitti, e che in quel periodo agisce da in- termediario fra l’artigianato artistico italiano più ricercato e il mercato statunitense. È gra- zie a lui che si instaura un rapporto di lavoro decennale con il marchio Tiffany, incentrato sulla realizzazione di sculture in argento ispi- rate alla storia rinascimentale fiorentina e ad opere conservate presso il Museo degli Ar- genti di Palazzo Pitti.

Negli anni Settanta, che coincidono in Italia con la perdita delle antiche pratiche artigia- nali a favore dell’industrializzazione, Paolo Pagliai comincia – in controtendenza ri- spetto al mercato – a dedicare la maggior parte della propria attività al restauro del- l’argenteria, nel quale matura una grandis- sima esperienza.

Attualmente l’argenteria Pagliai, che si tro- va in Borgo San Iacopo, ai piedi di una delle antiche torri della strada, è una delle ultime botteghe fiorentine con il proprio laboratorio artigianale. Lì Paolo Pagliai, con la qualifica riconosciuta di Maestro Artigiano, svolge l’attività di restauro di argenti e altri metalli, realizzando anche oggetti di propria creazione e pezzi unici su commissione eseguiti con antiche tec- niche dell’artigianato artistico di cesello, sbalzo ed incisione. La sua bottega è un punto di riferimento da decenni per antiquari, collezionisti e una clientela affezionata nazionale e internazionale.

Carlo Messina è Consigliere Delegato e Chief Executive Officer di Intesa Sanpaolo. Laureato in Economia E Commercio presso l’Università LUISS Guido Carli, inizia nel 1987 il suo percorso manageriale in Banca Nazionale del Lavoro come responsabile dell’ufficio Corporate Finance.
Dopo alcuni incarichi direzionali in Banco Ambrosiano Veneto dove approda nel 1996, in Intesa Sanpaolo ricopre gli inca- richi di Direttore Pianificazione e Control- lo, Chief Financial Officer e Direttore Ge- nerale, fino a giungere al vertice dell’istituto bancario nel 2013.
Sotto la sua guida Intesa Sanpaolo si è affer- mato nel panorama europeo tra i migliori gruppi bancari dell’area euro per solidità patrimoniale e capitalizzazione, inoltre ha realizzato importanti iniziative per la valo- rizzazione del patrimonio artistico e cul- turale del Paese.
Messina è stato docente di Economia degli Intermediari Finanziari dell’MBA della LUISS Business School e docente di Finan- za Aziendale presso la Facoltà di Economia e Commercio di Ancona. Attualmente è membro e consigliere del Comitato esecu- tivo dell’ABI, consigliere dell’Università “Luigi Bocconi” di Milano, membro dell’Advisory Board del Collegio Carlo Alber- to, membro del Comitato Scientifico del- l’Osservatorio Banca Impresa, visiting fellow presso la Saïd Business School di Oxford, fellow della Foreign Policy Association di New York e membro del JP Morgan International Council.

Ha ricevuto numerosi premi e riconosci- menti, tra i quali: nel 2015 e 2018 il premio “Guido Carli” come Banchiere dell’anno; nel 2016 l’Executive Master in Finance Honoris Causa dalla CUOA Business School; nel 2017 e nel 2020 il Corporate Social Responsibility Award della Foreign Policy Association; nel 2019 riceve il Ro- bert F. Kennedy Human Right Italy Award per l’impegno sociale di Intesa Sanpaolo; e nel 2021 viene nominato Banchiere del- l’anno da Class Editori Milano Finanza e ottiene il premio “Tartufo dell’Anno”. Inoltre, nel 2022 gli viene conferita la Lau- rea Magistrale Honoris Causa in Ingegneria Gestionale dal Politecnico di Bari e nel 2024 ha ricevuto dall’Università degli Studi di Padova la Laurea Magistrale Honoris Causa in Economics and Finance. Nell’ambito del settore bancario europeo, è stato nominato per sette volte “Best CEO” nella classifica stilata da Extel.